Lo spleen di Milano di Faschi Viviana - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Lo spleen di Milano

  • Autore: Faschi Viviana
  • Editore: NEM
  • Isbn: 9788888903415
  • Categoria: Letteratura italiana: testi
  • Numero pagine: 49
  • Data di Uscita: 30/11/1999
  • Collana: Le civette
11,00 €
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"Lo Spleen di Milano" di baudelaireiana memoria è l'Opera Prima di Viviana Faschi, che inaugura la collana "Le Civette" proprio in omaggio alla "vecchia" Editrice Magenta e agli occhi del predatore notturno sacro agli dei che secondo la tradizione greca, come scrive accuratamente il prefatore, questa è una "poetica della sguardo"; infatti la scrittura della giovane Faschi è una personale riflessione sui limiti dell'agire umano e sul grande disegno che la Poesia universale dona alla realtà quotidiana. Ed è a partire da questa interpretazione compresa tra etica e storia che la figura della poesia negli "Spleen di Milano" segna l'esistenza di una strada percorribile e sviluppa tematiche credibili parlando delle tragedie del vivere nelle quali si indicano i miti che le accompagnano, se ne scrivono i poemi, ma soprattutto se ne indicano le ansie e la malinconia dei luoghi. Infatti se da una parte ci troviamo di fronte ad un io capovolto, come la società degli ultimi anni, dall'altra la prosa poetica di Viviana Faschi si misura con il nesso plausibile tra la poesia (poiein) e la verità (alètheia), temi tanto cari a Heidegger e a Holderlin. Si tratta di un linguaggio colto ma allo stesso tempo semplice (mai semplificato), fortemente introspettivo, quasi autoctono, dove il lirismo è appena accennato a favore di una parola pura e veritativa, che si snoda tra il Duomo e il Mc Donald's, tra le liturgie sacre di Mariae Nascenti e la home sweet home made in U.S.A. Un libro delle strade tortuose, che vaga al di qua di Milano (il baratro è molto vicino alla riva) e al di là dell'oceano Atlantico, come un epilogo nomade, cercando di dipanare le metafisiche (a volte ambigue e drammatiche) risacche dell'infanzia, ma sempre nitide e chiare, come la nebbia della diversità.

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